La Scuola dell’infanzia italiana “Maria Montessori” è un centro di educazione che accoglie bambini e bambine dai 3 ai 6 anni. Ubicata nel quartiere di Sarrià, la Scuola dell’infanzia costituisce la prima tappa di un progetto scolastico che prosegue nell’Istituto Statale Italiano Comprensivo di Barcellona.

Il Progetto Educativo

La scuola segue le Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo di istruzione. Gli obiettivi specifici di apprendimento si articolano nelle aree relative al raggiungimento dell’identità propria, la conquista dell’autonomia, lo sviluppo delle competenze e lo sviluppo del senso della cittadinanza. Il nostro principio è quello di un’educazione che si forma a partire da apprendimenti significativi. L’esperienza diretta, il gioco, l’esplorazione, la curiosità e le inquietudini degli alunni sono alla base della creazione di occasioni e progetti di apprendimento. La formazione di gruppi ridotti di alunni su attività specifiche, permette di offrire un’attenzione alla diversità nel processo di crescita ed apprendimento di ogni bambino.

Ponti tra culture

Partendo dall’italiano come lingua veicolare, la proposta multilingue della Scuola Italiana permette ottenere la competenza linguistica anche in catalano, spagnolo e inglese al termine del percorso scolastico.

Emozioni in gioco

Accompagniamo i bambini e le bambine nel processo di alfabetizzazione emotiva attraverso il gioco e le situazioni della quotidianità, dall’esperienza vissuta all’esperienza raccontata.

I cento linguaggi

Valorizziamo la molteplicità delle dimensioni dell’esperienza e dei punti di vista, dei processi conoscitivi e creativi, delle forme di pensare, esprimersi, incontrarsi, capire e capirsi, tessere ed intrecciare le relazioni.

Scuola sostenibile

Da anni facciamo parte della rete di scuole di Barcellona che aderiscono al programma Escoles + Sostenibles.

Educhiamo e sensibilizziamo al rispetto per l’ambiente e le risorse. La finalità è che le bambine e i bambini capiscano che possono avere un ruolo attivo per proteggere il pianeta e che sono sufficienti piccoli gesti quotidiani per dare il proprio contributo.

Una passeggiata dentro la scuola

“Due delle tante attività che si organizzavano nella scuola materna scelta per le mie figlie mi piacevano particolarmente. La prima utilizzava un tema avventuroso e fantastico come filo conduttore per tutto l’anno scolastico. Durante i primi giorni di scuola alcuni strani personaggi come “Tito Reportero Amenadito”, “Fiorenza e Sigismondo”, “Roberta esploratrice esperta”, “Geremia appassionato in archeologia” e “Tarcisio cantautore dal grande sorriso” venivano a trovare i bimbi, gli “esploratori di Sarrià” (il quartiere di Barcellona in cui si trova la scuola) e spiegavano loro che cosa avevano smarrito.
C’era chi aveva perso il libro dei saperi, chi il “papirogramma antico” (una finta pergamena con dei georglifici da interpretare), chi lo stornello più bello. Di qualunque cosa si trattasse, l’obiettivo era trovarlo cercando gli elementi chiave fra mappe, studi, ricerche ed escursioni nei vari musei. Non avete idea di come dietro una motivazione così forte, una collaborazione tra bambini e insegnanti e un’attesa di un anno intero tutto acquisisse un senso: i bimbi tornavano a casa spiegandoci cos’era un papiro, le mummie, gli Egiziani, e coinvolgendoci nella ricerca.
Bisognava andare in biblioteca a cercare informazioni: qualunque dettaglio che potesse aiutarli a scoprire l’arcano. Apprendere con uno scopo generando nei bambini stessi la voglia di sapere di più, la curiosità. Eppure non gli si insegnava a scrivere e a leggere nel senso classico del termine fino ai sei anni!”

Tiziana Cotrufo, “Nella mente del bambino. Come si sviluppa il nostro cervello”

“Trobo a faltar la Paola”, em va dir la Nora, de quatre anys, setmanes enrere, quan encara quedaven pocs dies perquè comencés el nou curs escolar. Amb els pares atabalats per la feina, els últims dies d’agost són avorrits. “Ho sento”, vaig dir-li. “No és això”, replicà de seguida, “trobo a faltar a la Paola perquè me l’estimo, perquè amb ella faig coses importants”. Leggi tutto l’articolo

“Oda a les mestres” di Anna Maria Iglesia Pagnotta