Le nostre SCELTE METODOLOGICHE sono caratterizzate da interventi che valorizzano:
- Il gioco in tutte le sue forme ed espressioni, come modalità privilegiata di apprendimento e relazione. E’ un momento di osservazione da parte delle insegnanti.
- L’attenzione alla diversità intesa sia come considerazione dei diversi stili cognitivi, dei ritmi di sviluppo individuali, delle “multiple intelligenze”, sia delle eventuali situazioni di difficoltà (con il supporto dell’equipe psico-pedagogica).
- Un atteggiamento di esplorazione e ricerca. È l’atteggiamento costante di fronte alle attività proposte. Permette di porre il bambino al centro del processo di insegnamento/ apprendimento, di guidarlo, incoraggiarlo. Tiene conto delle curiosità dei bambini e delle bambine, delle loro teorie su ciò che li circonda.
- La vita di relazione. Viene valorizzato lo scambio di opinioni, che è alla base di molte scoperte fatte insieme. Si offre sostegno e supporto alla capacità di apprendere, giocare, pensare, parlare insieme, di conoscere e capire la relazione fra sé, le cose, le persone. Attraverso la creazione di un contesto relazionale positivo si vuole promuovere la volontà di comunicare le proprie esperienze, paure, desideri, bisogni, emozioni, conoscenze. Si propongono l’amicizia e la collaborazione come fonti di maturazione sociale e cognitiva.
- I momenti di routine. Le routine, favorendo la presa di coscienza della successione temporale degli eventi, danno sicurezza. Si considerano momenti di routine: l’accoglienza, l’assemblea, le pratiche igieniche, il pranzo, la ricreazione, il riposo pomeridiano e la merenda. Si cerca dunque una fusione tra gli apprendimenti conseguiti attraverso lo svolgimento delle attività programmate e gli apprendimenti derivanti dalla vita in comune.
- L’osservazione. Osservare è prima di tutto scegliere che cosa si ritiene opportuno “vedere” per verificare l’andamento dei processi di crescita e apprendimento. Non si utilizzano né attività specifiche né prove oggettive: l’insegnante tutrice raccoglie, in un archivio personale per ogni bambino/a, i dati informativi generali, le osservazioni circa il percorso scolastico, le modalità di relazione con gli altri e l’approccio alle varie attività proposte, eventuali relazioni di specialisti che hanno svolto osservazioni e/o interventi sul bambino. I dati raccolti sono oggetto di confronto tra le insegnanti e le educatrici che operano sullo stesso gruppo di bambini e bambine.
- La verifica. Si sceglie di osservare atteggiamenti, comportamenti, risposte, non alla fine, ma durante i percorsi delle esperienze, per misurare l’efficacia delle soluzioni adottate e per eventuali aggiustamenti. Si valuta quindi l’ambiente educativo- didattico- organizzativo nel suo insieme e si cerca di conoscere lo stile cognitivo e la personalità di ognuno con intento descrittivo e non di giudizio, per dare risposte adeguate alle esigenze che via via emergono.
- La documentazione. La documentazione del lavoro svolto permette di produrre tracce, memoria, riflessione. Rende visibili le modalità e i percorsi di formazione, permette di valutare. Per ogni bambino/a si raccolgono, in un fascicolo personale, tutti gli elaborati svolti, singolarmente o in gruppo. Tale fascicolo viene presentato ai genitori in occasione dei colloqui individuali.
- La formazione delle insegnanti. Si considerano la formazione in servizio e l’aggiornamento come elementi qualificanti dell’azione educativa, per cui si dedicherà un incontro al mese all’approfondimento di temi di interesse comune a tutto il team docente. Rientrano nel piano di aggiornamento la frequenza di corsi organizzati sul territorio (vedi Associazione Rosa Sensat) e la visita presso altre istituzioni scolastiche. Nell’ottica di promuovere le capacità e le competenze delle singole insegnanti si prevedono anche momenti di auto-aggiornamento, con la messa in comune di esperienze e attività svolte.