Il “pensiero computazionale” non serve solo per fare funzionare i computer ma anche per leggere la realtà e risolverne il problemi, anche complessi. Il modo piú semplice e divertente di svilupparlo è attraverso la programmazione in un contesto di gioco.
Coding significa appunto ‘programmare’ ed é uno strumento di apprendimento con cui si impara a pianificare, che sviluppa capacità di analisi e valutazione e che aiuta a trovare efficaci strategie per il problema solving.
Nel fare coding ci possiamo avvalere dell’utilizzo di strumenti digitali o, come nel nostro caso, possiamo svolgere attività unplugged, coadiuvati dalla robotica educativa.
Dopo aver ascoltato la storia “L’ape che non poteva piú volare” e averla rappresentata graficamente, facciamo giochi di direzionalità, lateralità e orientamento nello spazio.
Una delle prime domande che ci poniamo é: cosa sono le indicazioni?
“Quando ti perdi la mappa ti fa vedere dove devi andare”…”i segnali”… “I segnali in montagna”… “I segnali delle macchine”… “I cartelli dritto, sinistra, destra”… “Le frecce”… “Tipo una mappa che porta alla strada se per caso ti dei perso”… “Se uno é molto basso e uno é più alto di lui e vede la casa gli indica dove andare, ora dritto, ora a sinistra, ora a destra, ora indietro”…
La lettura di “Hello Ruby” di Linda Liukas ci ha dato molti input per stimolare il pensiero computazionale. Giochi di vario tipo hanno introdotto concetti quali algoritmo, scomposizione, debugging, loop, selezione…
La Blue Boot é un’apetta robot che abbiamo imparato a conoscere, anche se avremmo voluto avere più tempo per giocarci e imparare con lei!